Introduzione
Ogni azienda spedisce, ma quante controllano davvero tutte le voci che finiscono in fattura?
I costi delle spedizioni non sono solo tariffe di base: ci sono supplementi, coefficienti e penali che spesso passano inosservati.
👉 In questa guida pratica vediamo i 3 errori più comuni e come evitarli.
Costi delle spedizioni nascosti nei listini
📌 Nota pratica: Molti listini tariffari contengono voci poco chiare o mai spiegate a fondo.
Un cliente pensa di pagare solo la consegna, ma poi scopre supplementi come fuel surcharge, peso tassabile, giacenze , cambio o correzione indirizzo di consegna.
👉 Esempio reale: Un’azienda spedisce 1.000 pacchi/mese. 2 euro di supplementi medi = 2.000 euro extra ogni mese.
✅ Consiglio: Chiedi sempre una riclassificazione dettagliata dei listini ➜ è gratis, ma ti fa risparmiare.
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1️⃣ Fuel surcharge: questo supplemento sconosciuto
📌 Nota pratica: Il fuel surcharge è un supplemento carburante che i corrieri applicano per compensare l’oscillazione dei prezzi del gasolio.
Non è fisso ➜ cambia mese per mese e percentualmente può pesare più di quanto immagini.
👉 Esempio pratico: 1.000 spedizioni/mese x €5 di tariffa = €5.000 ➜ con fuel surcharge del 10% ➜ €500 di costi carburante aggiuntivi.
✅ Consiglio: Monitora ogni mese le variazioni ➜ rinegozia ➜ confronta tabelle fuel surcharge di più corrieri.
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2️⃣ Peso tassabile: conosci davvero il tuo coefficiente?
Molti non sanno nemmeno di averlo!
La domanda da farsi è semplice: “Conosci il tuo coefficiente?”
E soprattutto: sai come influisce sulla tariffa finale?
Il peso tassabile è uno degli errori più sottovalutati. Non basta sapere quanto pesa il pacco ➜ serve sapere quale coefficiente di conversione usa il tuo corriere con te.
Molti imprenditori lo ignorano: se il tuo pacco è leggero ma voluminoso, può costare come 50 kg.
Ogni spedizione “voluminosa” viene tassata in base a un rapporto peso/volume (es: 200 kg/m³).
Cambiare corriere può significare cambiare coefficiente ➜ e cambiare coefficiente può significare risparmiare centinaia di euro, a parità di volumi spediti.
Sai davvero come si calcola il peso tassabile delle tue spedizioni?
👉 Domanda diretta: “Conosci davvero il tuo coefficiente?”
📌 Nota pratica: Se non controlli il coefficiente, paghi più di quanto dovresti.
✅ Consiglio: Verifica se il coefficiente è aggiornato ➜ negozia se puoi ➜ confronta fornitori diversi.
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3️⃣ Giacenze: il costo silenzioso che si accumula
📌 Nota pratica: Ogni pacco fermo è denaro che evapora. Se il destinatario è assente ➜ di solito viene programmato un secondo tentativo di consegna gratuito.
Solo se anche questo fallisce, scatta la giacenza. Se invece il destinatario rifiuta la consegna ➜ la merce torna subito al mittente con costi di rientro.
I costi delle giacenze possono essere molto più alti di quanto si immagini:
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Apertura pratica: spesso costa dai 5 euro in su per ogni spedizione ferma.
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Minimo sosta: molti contratti prevedono un importo fisso per coprire fermo magazzino fino a 3 o 5 giorni.
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Giacenza/giorno: superato il periodo minimo, scatta la tariffa giornaliera (es: 0,20–0,50 euro al giorno circa).
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Spese di riconsegna o rientro: se la spedizione non viene ritirata ➜ va riconsegnata o restituita ➜ doppio viaggio ➜ doppio costo
👉 Esempio pratico: Un’azienda con 50 spedizioni in giacenza al mese può spendere 300–500 euro solo di fermi magazzino, oltre ai costi di ritorno.
Ridurre gli errori di indirizzo, aggiornare i contatti e definire regole chiare con i clienti ➜ significa risparmiare subito.
“Sai quante giacenze hai ogni mese?” ➜ Un controllo costante evita sorprese in fattura.
Nessuna analisi periodica dei costi delle spedizioni
Chi controlla regolarmente le fatture? Chi confronta listini? Quasi nessuno.
Eppure il mercato cambia: carburanti, tratte, condizioni speciali.
Un’analisi periodica dei costi delle spedizioni permette di:
✔️ Individuare sprechi e supplementi inutili.
✔️ Rinegoziare condizioni migliori.
✔️ Valutare se un unico fornitore conviene davvero.
📌 Nota pratica: Non fidarti solo di “quello che hai sempre fatto”. I numeri veri raccontano un’altra storia.
Esempio pratico: dove volano i soldi
Un’azienda cliente spediva regolarmente pacchi voluminosi usando lo stesso corriere da anni. Dopo un’analisi:
➜ È emerso un coefficiente peso/volume sfavorevole.
➜ Fuel surcharge fuori controllo.
➜ Nessuna tariffa agevolata per volumi ricorrenti.
Risultato: solo rinegoziando i contratti, l’azienda ha risparmiato il 15% annuo sui costi delle spedizioni. Soldi che prima finivano… in fumo.
✏️ Domande frequenti (mini FAQ)
Come faccio a sapere se sto pagando troppo?
Verifica: pesi, volumi, supplementi fissi, giacenze, consegne speciali.
Ogni quanto va fatta l’analisi dei costi delle spedizioni?
Almeno una volta all’anno — meglio ogni 6 mesi, se i volumi variano molto.
Serve cambiare corriere?
Non sempre. A volte basta rinegoziare i termini o redistribuire i flussi.
🚀 Conclusione
I costi delle spedizioni non sono solo una voce di spesa: sono una leva per migliorare la competitività.
👉 Con un’analisi mirata puoi ottimizzare tratte, volumi, peso tassabile, fuel surcharge e contrassegni.
📌 Nota pratica: Noi di Novis Net possiamo aiutarti e ti diciamo dove puoi risparmiare (e dove no).
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E se ti va, condividi questo articolo: un imprenditore preparato… non paga mai più del dovuto.
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